L'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha pubblicato un documento (in inglese) in cui affronta in modo approfondito i danni, sociali e sulla salute, provocati dall'uso delle cosiddette droghe "leggere" (cannabis e suoi derivati, hashish e marijuana).
Tale pubblicazione ha una grande importanza, perchè pone l'attenzione sull'uso e non solamente sull'abuso di queste sostanze, avvalorando così la tesi che la cannabis e suoi derivati possono causare danni anche dopo poche assunzioni.
Da tale indagine emerge, infatti, che gli effetti della cannabis sono tanto più intensi quanto più il soggetto è giovane. Gli adolescenti, che sono i maggiori fruitori di cannabis e derivati, sono quindi quelli che ne subiscono le conseguenze in modo più grave.
Quanto agli effetti a breve termine della cannabis, quelli che si riscontrano anche in chi ne fa un uso sporadico e in chi la usa per la prima volta, si manifestano innanzitutto sulle capacità di cognizione e coordinamento.
La droga "leggera", inoltre, causa ansia e sintomi psicotici, patologie acute al sistema cardiovascolare (a cominciare dalla tachicardia, fino all’ictus o a problemi cardiaci), ai polmoni e alle vie respiratorie.
Quanto alla salute mentale e agli esiti psico-sociali del consumo di cannabis a lungo termine, cioè effetti che si manifestano quando si usa la droga con una certa regolarità, in primis l’OMS rileva la dipendenza. Questo dato non va sottovalutato, perché è connesso con il bisogno di droga che porta al consumo di sostanze sempre più potenti.
Oltre a questo, all’uso di cannabis e derivati si possono associare diversi disturbi mentali come psicosi, schizofrenia, depressione, ansia, disturbo bipolare e altro, fino ad un significativo incremento del rischio di suicidio.
Onde evitare questo tipo di conseguenze, l'unica soluzione è quella di smettere di usare cannabis immediatamente, ma per riuscirci si rende necessario farsi aiutare da esperti che sanno come gestire adeguatamente tutti i meccanismi implicati, sia da un punto di vista fisico che mentale.
Per ulteriori informazioni visita il sito: www.tossicodipendenza.net
Tale pubblicazione ha una grande importanza, perchè pone l'attenzione sull'uso e non solamente sull'abuso di queste sostanze, avvalorando così la tesi che la cannabis e suoi derivati possono causare danni anche dopo poche assunzioni.
Da tale indagine emerge, infatti, che gli effetti della cannabis sono tanto più intensi quanto più il soggetto è giovane. Gli adolescenti, che sono i maggiori fruitori di cannabis e derivati, sono quindi quelli che ne subiscono le conseguenze in modo più grave.
Quanto agli effetti a breve termine della cannabis, quelli che si riscontrano anche in chi ne fa un uso sporadico e in chi la usa per la prima volta, si manifestano innanzitutto sulle capacità di cognizione e coordinamento.
La droga "leggera", inoltre, causa ansia e sintomi psicotici, patologie acute al sistema cardiovascolare (a cominciare dalla tachicardia, fino all’ictus o a problemi cardiaci), ai polmoni e alle vie respiratorie.
Quanto alla salute mentale e agli esiti psico-sociali del consumo di cannabis a lungo termine, cioè effetti che si manifestano quando si usa la droga con una certa regolarità, in primis l’OMS rileva la dipendenza. Questo dato non va sottovalutato, perché è connesso con il bisogno di droga che porta al consumo di sostanze sempre più potenti.
Oltre a questo, all’uso di cannabis e derivati si possono associare diversi disturbi mentali come psicosi, schizofrenia, depressione, ansia, disturbo bipolare e altro, fino ad un significativo incremento del rischio di suicidio.
Onde evitare questo tipo di conseguenze, l'unica soluzione è quella di smettere di usare cannabis immediatamente, ma per riuscirci si rende necessario farsi aiutare da esperti che sanno come gestire adeguatamente tutti i meccanismi implicati, sia da un punto di vista fisico che mentale.
Per ulteriori informazioni visita il sito: www.tossicodipendenza.net