L’Atropina è una sostanza derivata da alcune piante (belladonna, stramonio, datura) che viene utilizzata per i suoi effetti mio-stimolanti (ovvero che agiscono sulla contrazione muscolare) sia in ambito oculistico che in cardiologia.
Spesso, proprio per la tipicità dei suoi effetti, questa sostanza viene usata in combinazione con la cocaina non solo come sostanza da taglio, ma anche come additivo per potenziarne l’effetto.
L’atropina, infatti, blocca la funzione della parte del sistema nervoso autonomo chiamato parasimpatico, che è responsabile delle fasi di recupero delle energie, come per esempio la fase del riposo notturno.
Quando il sistema parasimpatico è attivo, pertanto, c’è depressione del cervello (sonno), attività dell’apparato digerente (digestione), oltre che riposo cardiaco e muscolare.
Il blocco di tale sistema da parte dell’atropina inibisce l’attività di riposo, causando proprio quell’effetto di veglia continua, simile all’effetto eccitante della cocaina.
Cocaina ed atropina producono gli stessi effetti su cuore e cervello anche se con due meccanismi diversi; le loro azioni, combinate e sommate, possono determinare gravissimi stati di eccitazione del sistema cardiaco e del cervello con effetti quali allucinazioni, delirio, convulsioni, fina a causare anche infarti.
La pericolosità estrema del cocktail deriva, quindi, proprio da questi effetti di sommazione e di potenziamento reciproco.
Quando una persona fa uso di cocaina non può sapere che cosa sta realmente assumendo, pertanto può andare incontro a gravissime conseguenze ogni singola volta in cui viene a contatto con questa droga.
Pertanto, l'unico modo per evitare di incorrere in tali rischi è quello di non farne mai uso, ma laddove dovesse sussistere un problema di dipendenza, allora bisogna affidarsi a degli esperti e farsi aiutare.
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